In aumento gli infortuni da Covid-19, lo dicono i dati INAIL
Il datore di lavoro rischia processo penale
Salgono vertiginosamente le denunce di contagi da Covid-19 sul lavoro.
A fare il punto della situazione sulle infezioni da Sars-CoV-2 di origine professionale è il nuovo report elaborato da INAIL, che ha registrato solamente fino al 4 maggio oltre 37mila casi totali, ovvero quasi novemila infezioni in più rispetto alla prima rilevazione del 21 aprile.
Sale anche la mortalità correlata, con una netta prevalenza degli uomini (82,2% del totale) rispetto alle donne, al contrario di quanto osservato sul complesso delle denunce.
Dati preoccupanti che mettono in allarme le imprese attive e tutti i datori di lavoro, non solo i negligenti, ma anche coloro che hanno posto in essere tutte le misure necessarie per contrastare e contenere la diffusione del Covid-19, e seguito i protocolli di sicurezza del 14 marzo e del 24 aprile 2020.
Ricordiamo infatti che il "Decreto Cura Italia" considera il contagio da Coronavirus in ambito di lavoro come un infortunio meritevole di copertura INAIL, e pertanto il datore di lavoro è potenzialmente esposto alla responsabilità penale per i reati di lesioni ai sensi dell'art. 590 c.p. e omicidio colposo ai sensi dell'art. 589 c.p., aggravati dalla violazione delle norme antinfortunistiche, laddove non abbia adottato le misure necessarie a prevenire il rischio di contagio, cagionando così la malattia o morte del lavoratore.
L'unico consiglio che si può dare ai datori di lavoro è di porre in essere, previa valutazione dello specifico contesto lavorativo, un'appropriata valutazione del rischio, mediante l'aiuto professionale di risorse esterne all'azienda, dandone evidenza tanto documentale quanto operativa, senza dimenticare di attivare opportune modalità di controllo di quanto implementato.
Così laddove dovessero in futuro affrontare un procedimento giudiziario, penale o civile, legato ad un'ipotesi di infortunio-contagio, avranno quantomeno la possibilità di provare con relativa facilità le azioni di contrasto e controllo effettivamente messe in atto.